Nelle tasche di un sognatore solitamente c’è un grande mazzo di chiavi, ricevuto magari la notte precedente o diversi anni prima; in grado di aprire un’infinita quantità di portali che la vita ci mette di fronte nel suo mosaico di esistenze. Ogni sogno che facciamo è in grado di donarci una medicina, anche quello apparentemente più strano che non riusciamo a interpretare. Nel nostro quotidiano possiamo inoltre rintracciare dei fenomeni che ci richiamano alla realtà del sogno, poiché il mondo della veglia e quello notturno sono intrinsecamente legati; sono lo stesso volto di una moneta con due facce. Siamo noi a lanciarla abbracciando una prospettiva o un’altra, ma la realtà è unica. Il nostro stato di consapevolezza ci porta a vedere la sua profonda natura per com’è, nonché la bellezza intrinseca che può manifestare e irradiare. A questo proposito desidero condividere un altro sogno, che possiede alcuni aspetti simili a uno di quelli fatto e descritto dallo sciamano sognatore svizzero Carl Gustav Jung; di cui solo anni dopo ne ho scoperto la fattura.

Mi trovavo nella città di New York che, anche se nella mia vita ordinaria non ho mai avuto la fortuna di visitare, ero conscio fosse proprio lei; e passeggiavo finché non ho raggiunto il centro cittadino, dove un altro albero, diverso da quello del sogno descritto nel paragrafo precedente; mi attendeva. Si trattava di un luminoso ciliegio; il quale possedeva una piccola porta alla base delle sue radici, che sapevo fosse un passaggio verso un altro mondo o un altro sogno. Anche qui ho ricevuto un messaggio, ma si era trattato di qualcosa che aveva un sapore ermetico: «Svegliati…» semplicemente con tono solenne, ripetuto a più riprese. E così accadde, infatti mi sono subitamente svegliato di soprassalto e riscoperto nella mia ordinaria vita di tutti i giorni. Di quel sogno ricordo solo questo frammento e dentro di me, sapevo per certo di essere a Central Park. Avevo sognato la fioritura dei ciliegi del parco; cercando in rete infatti ho poi scoperto che c’è una sua area dove sono stati piantati dei ciliegi proprio come nel mio sogno. Successivamente dopo un paio di giorni mi apparve su facebook l’immagine pubblicata da un mio caro amico, di una targhetta affissa su una panchina di un parco con sopra scritto “Dedicated to the dreamers”, che tradotto in italiano vuol dire “dedicato ai sognatori”. Una sorprendente sincronicità, a maggior ragione se quella stessa panchina era proprio ubicata a Central Park!

Inoltre come se non bastasse, in Giappone la fioritura dei ciliegi è persino motivo di celebrazione, porta gioia e prende il nome di hanami che significa proprio “guardare i fiori” nel senso di contemplarne la bellezza. Di certo, è proprio di bellezza che il mio cuore era colmo; infatti non posso nascondere quanto questo sogno abbia toccato profondamente le corde della mia anima e abbia cambiato la mia vita, perché mi sono reso conto che sempre di più, i messaggi, le immagini e le ispirazioni che ricevevo in sogno possedevano elementi di cui era possibile incontrarne l’impronta o rintracciarne l’aroma nella sincronicità della vita del quotidiano ordinario. Senza contare che tutto questo mi stimolava a cercare la bellezza profonda e il vero significato delle cose.

Se siamo in grado di osservare il sogno nelle sue plurime sfaccettature, possiamo davvero cogliere la bellezza collaterale che vive ed è presente in tutte le cose.

Diversi anni dopo scopro di un sogno di Jung, di cui parla anche in Ricordi, Sogni, Riflessioni; dove si trovava a Liverpool e al centro della città c’era un albero luminoso con le foglie d’oro. Da lì ebbe l’intuizione che la direzione nei percorsi terapeutici, oltre che alla base della vita in generale; fosse verso un centro profondo di equilibrio, ovvero il centro della psiche. E voi come trovate il vostro centro? Come ritrovate l’equilibrio dopo una giornata difficile?


Quando ci connettiamo a ciò che di più vero c’è dentro di noi, tiriamo fuori chi siamo. Seguiamo il principio di individuazione, cioè quello che, secondo Jung, ognuno di noi è chiamato a fare al fine di sviluppare la propria personalità individuale, e differenziarsi dagli altri, diventando unico e autentico.
Entrare in relazione con la verità dentro di noi significa disvelare e rivelare la nostra anima. Seguire ciò che abbiamo nel cuore e indagare la verità che alberga nel profondo, è un percorso assai difficile; soprattutto se siamo abituati a navigare nei mari delle costrizioni e dei limiti della mente. Un progressivo emergere che richiede elementi di rieducazione e auto-svelamento.

Un sognatore con il tempo impara a stare al centro del centro dei mondi, delle ere e degli universi.

e così ci rimettiamo in cammino…
al prossimo viaggio…

Alberto Fragasso



testo tratto e riadattato dal mio libro Dreamwalking, La Via del Sognatore, edito da Amrita Edizioni, 2023