L’espressività sottile e poetica, a cuore aperto, delle terre lapponi
come i luoghi possono raccontare storie e trasmettere insegnamenti
I luoghi e le terre parlano, inspirano, contengono memorie in grado di essere lette, raccolte, osservate, sperimentate da chi ha occhi per vedere, orecchie per ascoltare e corpo per sentire e per farne esperienza. La Terra parla, comunica.
In una visione animista, ogni cosa racconta di sé, il tramonto, un albero, un uccello che cammina o che cinguetta volando qua e là e agli occhi di uno sciamano, di un mistico o di un’anima aperta alle profondità dell’essere, tutto questo è più che mai sveglio. Basta porre attenzione, tendere l’orecchio, Ascoltare.
Nella pratica sciamanica è possibile entrare in connessione con l’anima della natura e con le sue frequenze più sopraffine, semplicemente mettendosi in uno stato di profondo ascolto e lasciando che essa comunichi qualcosa di sé, si risvegli al nostro cospetto, o meglio che noi ci si risvegli al suo.
Durante il mio viaggio e il mio soggiorno in Finlandia, più precisamente in Lapponia, ho avuto modo di tendere l’orecchio per trarne dei profondi insegnamenti e comprenderne meglio la bellezza intrinseca. Ho potuto sperimentare questa connessione con le sue terre e le sue frequenze. Là la natura è sconfinata, si espande il senso di silenzio e di infinito e talvolta mi è parso di sentirmi a casa poiché mi ha ricordato le stesse sensazioni che provo quando cammino nei miei luoghi nativi, sulle montagne, nei boschi o in riva al torrente. In questi posti mi metto in ascolto, mi osservo, osservo la natura circostante ed essa comincia a parlare. Eccone una breve memoria…
Racconti ritrovati nelle Terre lapponi…
Le luci del nord e il cammino della vita
“La luce racconta di una fanciulla, che è uno dei suoi aspetto: bianca, con gli abiti candidi, la pelle rosea e il volto delicato, camminava su sentieri dimenticati. Camminava senza sapere dove andava, ignara dove le fate l’avrebbero condotta. Procedendo in questo sentiero, là dove il suo cuore la portava; ad ogni passo un ricordo emergeva, e se ne andava. Più entrava nel bosco, nella fitta foresta, più si scordava chi era; lasciava indietro gli abiti, cresceva, e diventava donna, adulta; e più si inoltrava nella foresta, più ritrovava se stessa.”
Questa storia è una storia che ricorda che il cammino della vita è una continua trasformazione, un continuo spogliarsi di abiti e degli aspetti di sé, per ricondurci alle profondità della foresta e per riconnetterci alla grande unità, alla luce. Ogni giorno, ogni istante viviamo questo stesso percorso, l’importante è seguire il cuore e ciò che esso porta, quella è la bussola, quello è il profondo nord, la stella polare, la luce da cui tutto rinasce, la direzione.
Lo spirito del lago: la simbiosi che crea il paesaggio
“In qualunque luogo vai, qualunque persona incontri, non ti curar del cammino. A volte esso va perduto per poi essere ritrovato: la strada è una sola, pur essendo tante.
Le acque sono accoglienti…
Lo spirito del lago si prendeva cura delle sue sponde ogni giorno. Raccontava qualcosa attraverso le sue carezze alla terra, e il suo riverbero silenzioso era un modo per prendersi cura delle terre che lo circondavano, nutrendole. La terra rispondeva generando piante e luci che si riflettevano sul suo specchio; e così due mondi, due esseri, la terra e l’acqua, si incontravano. L’uno nutriva l’altro, l’uno dentro l’altro per creare un unico essere: il paesaggio.
Un grande paesaggio insieme.”
Questo racconto parla di come tutti facciamo parte di un grande paesaggio naturale e ognuno è un po’ lago e un po’ terra e vive prima nell’uno e poi nell’altro, ma tutti viviamo insieme.
La notte: la guaritrice che sana le paure
“Quando la notte cala e la luce si fa serena sotto l’orizzonte, scende il silenzio; un profondo e oscuro silenzio. E tutti qua, nel grande nord, necessitano di ascoltarsi profondamente poiché le più grandi paure nascono e affiorano in quell’istante.
La notte genera paura, ma in verità non le genera lei stessa; sono le persone a farlo, che la vivono e che la interiorizzano; poiché la notte svolge la funzione di grande purificatrice, e permette alle paure di emergere. È anche una grande guaritrice, e in fondo se tutti si armonizzassero con la notte e la conoscessero; sarebbero in grado di entrare nelle parti più oscure di sé, incontrare le proprie paure e al rinnovo del giorno saperle cacciare e far entrare la luce e il Coraggio.
La notte è piena di stelle luminose e quelle stelle luminose siamo noi, gli esseri viventi che abitano questo pianeta.”
Ogni volta che si fa una passeggiata, che ci si immerge nella natura, è importante porre l’orecchio, l’Universo parla in mille modi, cospira nella Bellezza. Ringrazio il mio viaggio perché mi ha permesso di visitare terreni inesplorati di me stesso. Nel Cuore.
Così ci rimettiamo in cammino…
al prossimo viaggio…
Alberto Fragasso