Perché non prendere un tè con i propri pensieri ed emozioni?

Partiamo da una riflessione profonda: noi crediamo che i pensieri siano soltanto funzioni della mente, ma se avessero vita propria? Talvolta, i nostri pensieri, le nostre emozioni, sono talmente forti che prendono il sopravvento, mentre altre volte non ne siamo per niente consapevoli. Essi possono possedere una grande energia, e magari provengono da un passato molto lontano, conservando radici profonde.

E allora, possiamo usare l’immaginazione per considerare questi pensieri come delle persone; queste emozioni come delle persone: che volto hanno? Come sono vestiti? Forse hanno abiti dell’Ottocento, forse degli anni Cinquanta, o forse ancora prima, dell’epoca romana.

In una visione transpersonale, in una visione animista, un sognatore è in grado di entrare in contatto, attraverso il sogno attivo, e grazie alle sue capacità di visionare, con ogni cosa. Ogni cosa infatti diventa un espediente per esplorare la realtà sottile. Anche i pensieri ed emozioni fanno parte di un campo di forze che possiamo consultare e con cui possiamo dialogare.

Quindi, immaginiamo di essere seduti a un tavolo circolare, possibilmente insieme ai nostri pensieri e alle nostre emozioni. Forse hanno un nome, forse li identifichiamo in qualche modo con una parte specifica di noi. Immaginiamo di dialogarci. Invitiamoli a entrare nel nostro spazio e osserviamo come stiamo e come stanno loro.

Questo processo potrebbe essere fortemente terapeutico e utile anche per congedare certi pensieri, lasciarli andare, lasciarli liberi.

Liberare la mente

Rendere libera la mente è un grande toccasana, perché se abbiamo la mente libera e sgombra, possiamo far entrare maggiore ispirazione. Se ci sono alcuni pensieri o emozioni che abitano la nostra mente per troppo tempo, rischiamo di stagnare. Potremmo trovarci nella situazione di rimanere invischiati in relazioni pericolose con parti di noi, in liasons dangereuses, in relazioni tossiche per la nostra vita. E questi pensieri, queste emozioni, se sono molto stagnanti, potrebbero riverberarsi anche all’esterno e quindi impattare nello specifico le nostre relazioni interpersonali con gli altri.

Insomma, mantenere la mente sgombra può essere veramente di beneficio, perché ci permette di far entrare l’energia del cosmo dentro di noi, insieme alle sue infinite fonti di ispirazione. È proprio così che un sognatore è in grado di lasciarsi ispirare quotidianamente. E potrebbe, in questo modo, anche ricevere grandi storie da mettere sul tavolo: grandi storie in grado di cambiare se stessi e il mondo.

Emozioni e pensieri possono insegnarci qualcosa?

Qualunque accadimento o aspetto della nostra vita può mostrarsi come una fonte di insegnamenti. Se tendiamo l’orecchio e il cuore alla possibilità di apprendere e imparare ad ogni nostro passo, davvero ogni anfratto del mondo può risuonare e sostenerci nel nostro viaggio di crescita. In certi casi anche addirittura nella nostra decrescita, cioè nello scomporre quelle credenze desuete che trattengono l’anima dal brillare con maggiore coraggio. In quel caso possiamo scegliere di salutarle grazie a ciò che hanno da insegnarci, permettendo alla vita di plasmare i nostri reami interni allo scopo di fiorire. Le emozioni sono adatte a questo scopo e possono essere foriere di grandi insegnamenti. Per approfondire come considerare emozioni e pensieri come maestri ti invito a leggere il mio libro Dreamwalking, La Via del Sognatore.

E così ci rimettiamo in cammino…

al prossimo viaggio…

Alberto Fragasso